La Magna Grecia ha lasciato la sua impronta bianca, assolata, sempre al confine tra i campi coltivati e il mare. Una campagna antica, come i sorrisi della gente, come la loro accoglienza, con una terra più scura delle facce turche e un mare più blu degli occhi dei normanni.
Gli uliveti secolari e i pini marittimi fanno da cornice al tentativo dell’uomo di organizzare la natura, senza corromperla, sapendola una ricchezza, l’unica che non lo ha mai tradito, neppure quando si accanisce contro di lui.
Qualche casa non finita tra le rocce calcaree, una lunga ferrovia parallela alla strada statale, annunciano la costa jonica, dove la terra finisce e si spalanca su orizzonti che non avremmo mai potuto immaginare.