Il ricetto degli enotri

Tortora. 7 Ottobre 2013.

Attraversare la costa che sale da Lamezia Terme, fino quasi al confine con la Basilicata, mostra i crimini umani contro il paesaggio, in tutta la sua violenza. Ormai siamo certi che essere criminali contro la natura significa essere criminali contro l’uomo. Le numerose case abusive, costruite con blocchi di cemento armato, sono abitate una su dieci e stanno là a rappresentare visivamente cosa sia davvero il saccheggio di una terra, per altro perpetrato dai suoi stessi abitanti.

Il paesaggio, però, cambia radicalmente non appena inizia a comparire in lontananza la catena montuosa che diventerà, più nell’entroterra, il Pollino: qui sembra che l’attenzione per il territorio sia maggiore o quantomeno che la speculazione abbia avuto grinfie meno affilate.

Arriviamo finalmente a Tortora, dove ci aspetta Biagio, con il suo asino Cometa, dipinto anche nella maglietta che indossa: “viaggio lento, made in Pollino”.

Biagio ci racconta dei suoi viaggi in giro per l’Italia, alla ricerca di luoghi e comunità dove fossero possibili stili di vita differenti e dai quali ha imparato molte cose. Ora è tornato nella cittadina dove è vissuto da ragazzo e dove si trovano i suoi genitori, che coltivano la terra e gestiscono un gregge di capre.

Ci racconta di essere tornato perché ha sentito il richiamo alla sua terra, volendo provare a creare un progetto di sostenibilità e consapevolezza e di valorizzazione, che coinvolgesse “casa sua”. Biagio inizia così ad usare il suo asino, Cometa, per spostarsi nei diversi paesi e proporre nelle piazze il suo spettacolo di cantastorie, offrendo così un ritorno alle tradizioni che passa non solo attraverso il modo di spostarsi, ma anche con l’utilizzo dell’arte povera rappresentata da quei canti e quelle musiche che servivano per trascorrere il tempo e scandirlo nelle varie fasi della giornata.

L’asino Cometa è stato poi fondamentale per dare vita al progetto “Viaggio Lento”, un trekking sommeggiato: si tratta di un cammino a piedi attraversando i paesi del Pollino, chiedendo a Cometa una mano per il trasporto dei bagagli.

Durante questi suoi diversi viaggi, Biagio ha incontrato numerose persone, che hanno dato vita all’associazione Cattivo Teatro, la quale dopo aver messo insieme numerosi saperi, professionalità e idee, si è unita a Viaggio Lento in quello che è ad oggi il “Ricetto degli Enotri”. Non si tratta semplicemente di una struttura ricettiva, ma di un vero e proprio modo di vivere, seguendo i cicli naturali, il benessere prodotto dai frutti della terra e quel modo di vivere sano che ha alla sua base una grossa consapevolezza del come e soprattutto del perché.

Biagio, le sue canzoni, la sua conoscenza della terra e della distruzione che sta subendo, fanno parte di quel mondo piuttosto variegato che abbiamo incontrato a tutte le latitudini del nostro viaggio, che operare un cambiamento attraverso una radicalità netta, dichiarata, che pone la terra al centro di un processo di riappropriazione del reddito e di un rapporto naturale con la vita dell’uomo, delle piante e degli animali. “La mia scommessa è non andare mai al supermercato”, ci dice a cena, mentre assaggiamo i piatti deliziosi che ha imparato a cucinare con quanto ha raccolto. E’ sicuramente una battaglia dura, da condurre controvento, a dorso di asino e con un sacco di amici da incontrare lungo il percorso, a cui sentiamo di unirci, lentamente.

  • tracciato della magna grecia
  • Calabria
  • 37° giorno di viaggio

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