La Statale 18 è un filo rosso che si arrampica su una terra dura, poco incline al compromesso. Il più delle volte ha occhi bassi. Poi, proprio dove la maggioranza direbbe “qua non ci cresce niente”, si incontra la dignità, la lotta, l’umanità. Nei casolari che si raggiungono sotto i viadotti della Salerno-Reggio Calabria, a dorso di asino, oltre la spettacolarizzazione delle cupole mafiose, oltre la “questione meridionale”, stanno le persone che tra arrendersi e fuggire hanno scelto di imbracciare le armi che il nostro tempo mette loro a disposizione. Come moderni briganti.